LE PORTE DI COMUNICAZIONE

Le principali categorie di porte sono tre:

- porte Wi-Fi;

- porte Bluetooth;

- porte a infrarossi (Irda).

Il Wi-Fi  è una tecnologia per la creazione di reti senza fili chiamato wireless. La porta Bluetooth utilizza una tecnologia in grado di connettere il PC con dispositivi diversi, ad esempio telefoni cellulari, stampanti, notebook, tablet, smartphone ecc.

La connessione di tipo Bluetooth consente di scambiare informazioni tra dispositivi diversi attraverso una frequenza radio a corto raggio: infatti i dispositivi devono trovarsi in un raggio di circa 10 metri al massimo. Questa tecnologia viene utilizzata, a esempio, per collegare il cellulare all’impianto audio di un’automobile.

La porta Irda (Infra Red Data Association) utilizza invece la tecnologia a raggi infrarossi ed è in grado di coprire una distanza assai breve circa 3 metri al massimo, con una velocità di trasmissione assai lenta. Rispetto alla tecnologia Bluetooth ha lo svantaggio di non poter penetrare oggetti solidi. 

Pare che il termine Bluetooth derivi dal nome di un re danese vissuto nel X secolo chiamato Harold Blatand, soprannominato “dente blu” (in inglese bluetooth), che riuscì a unire, e quindi a mettere in contatto, diversi regni scandinavi. L‘azienda svedese Ericsson, che sviluppò questa tecnologia, si ispirò a lui per il nome e il logo, che rappresenta una runa celtica con le iniziali del regnante.

 

LA TECNOLOGIA DELL'INFORMATICA

Le attività connesse al settore dell’informatica sono indicate con la sigla ICT cioè Information and Communication Technology, un insieme vario di tecnologie che serve a conservare, elaborare e trasmettere informazioni. Il computer non è soltanto una macchina e uno strumento per scrivere programmi (programmazione), oppure per usare i programmi scritti da altri (elaborazione), ma è diventato un potente mezzo per comunicare e per accedere alla rete, rendendo ininfluenti le distanze geografiche, nei rapporti tra le persone, gli enti, le aziende.

Lo scopo dell’Informatica, termine che deriva dall’unione di due parole Informazione e Automatica, consiste nel progettare e usare macchine che siano in grado di trattare informazioni senza l’intervento dell’uomo, in modo appunto automatico. Gli oggetti dell’informatica servono ad acquisire informazioni dal mondo esterno, per memorizzarle su supporti permanenti, e per elaborarle al fine di ottenere nuove informazioni.

I dati arrivano al computer non solo dalla tastiera dell’utente, ma anche da altri strumenti, per esempio lo scanner o la macchina fotografica, che consentono di acquisire documenti e immagini in formato digitale, oppure da apparecchiature in grado di trasmettere al computer dati o comandi tramite messaggi vocali. Lo sviluppo del software riguarda prima di tutto i sistemi operativi, cioè l’insieme dei programmi di base che fanno funzionare il computer: essi si sono estesi nelle funzioni e nel miglioramento delle prestazioni, con l’obiettivo di adeguare le attività degli utenti alle crescenti potenzialità dell’hardware.

Nel linguaggio corrente dell’informatica si usa spesso anche il termine sistema di elaborazione, anziché il termine computer, perché il lavoro con l’elaboratore si avvale non di un solo oggetto, ma di un insieme organizzato di apparecchiature e di programmi che interagiscono fra loro, finalizzati all’elaborazione automatica delle informazioni.

Così come il termine sistema operativo indica in informatica l’insieme organizzato dei programmi di base che fanno funzionare l’hardware di un computer, rendendolo disponibile per le applicazioni dell’utente.

Quando si deve eseguire un lavoro occorre conoscere l’elenco delle cose da fare e i dati su cui operare.

Con il termine processo si indica l’insieme formato dalle operazioni da svolgere in sequenza e dai dati che vengono elaborati durante queste operazioni per svolgere il compito assegnato.

Anche nel linguaggio comune si usa il termine processo per indicare un’attività, con l’idea di mettere in risalto lo svolgersi, il progredire, il compiersi nel tempo: per esempio processo penale, processo produttivo, processo infiammatorio.

Le caratteristiche fondamentali del concetto di processo sono:

• l’evoluzione del processo nel tempo

• la sua sequenzialità.

La memoria centrale, in relazione alla conservazione dei dati, si distingue in:

– RAM: memoria temporanea di lettura/scrittura che si svuota allo spegnimento dell’elaboratore;

– ROM: memoria permanente di sola lettura che mantiene il suo contenuto anche allo spegnimento dell’elaboratore.

Durante l’elaborazione i dati risiedono nella RAM, ma al termine del lavoro, per conservarli, è necessario trasferirli in un dispositivo di memorizzazione.

Se poi dobbiamo modificare un file precedentemente salvato, esso sarà prelevato dalla memoria di massa in cui risiede, trasferito nella RAM per l’elaborazione e al termine delle operazioni le modifiche verranno registrate nella memoria di massa.

Le memorie di massa sono dispositivi magnetici, ottici ed elettronici che permettono di memorizzare dati e programmi in modo permanente. La loro capacità è espressa in gigabyte o terabyte. Il sistema operativo è un software necessario per il funzionamento dell’elaboratore in grado di gestire le risorse di un computer, le applicazioni e le periferiche.

Importante è sapere che i sistemi operativi vengono sottoposti periodicamente a “revisioni”, per aggiornarne le prestazioni, che portano a nuove versioni più evolute dello stesso software (in genere individuate da un numero progressivo), affinché esso risponda ai continui progressi tecnologici e alle necessità dell’utenza.

 

Il software applicativo, o applicazione, è un programma creato per rispondere a specifiche esigenze dell’utente, che consente di gestire ed elaborare compiti legati a precise attività.

Numerosissimi sono i software applicativi che soddisfano le più svariate necessità: dalla possibilità di scrivere un testo, a quella di realizzare un grafico, dall’opportunità di navigare in Internet a quella di creare disegni, dallo scrivere musica al gestire la contabilità e altro ancora. 

Esistono poi altri software applicativi di tipo gestionale creati da ditte specializzate, dette software house, che vengono utilizzati dalle aziende per gestire la contabilità, la fatturazione, gli stipendi ecc. In genere i software sono accompagnati dalla licenza, un contratto che stabilisce l’uso che è consentito fare del programma e che deve essere accettato dall’utente, in maniera implicita o esplicita, per poter utilizzare legalmente il software. 

I software protetti da diritto d’autore, per la maggior parte, vanno comperati, o meglio, se ne deve acquistare la licenza d’uso, che consente all’acquirente di detenere e utilizzare legalmente il programma, di cui è possibile fare una copia solo per tutelarsi da malfunzionamento o perdita dell’originale. 

 

 

 

 

 

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