L'ASCOLTO ATTIVO

Oggi viviamo in una società caratterizzata dalla mancanza di ascolto, a causa dei ritmi frenetici di vita e dell'eccesso di stimoli.

È stato dimostrato statisticamente che solo il 25% di messaggi è recepito, il restante 75% vieni dimenticato, ignorato, distolto, equivocato. Quante volte sarà capitato anche a voi di dire durante una conversazione "ma mi stai ascoltando?", perché avevamo la netta sensazione che il nostro interlocutore non fosse attento.

Bisogna precisare che esiste una differenza tra sentire e ascoltare. Il sentire è caratterizzato dalla possibilità e da una soglia non elevata di attenzione. L'ascoltare è una condizione di totale attenzione e  concentrazione, nella quale sono coinvolti non solo organi di senso ma anche la nostra volontà. Ascoltare è un atteggiamento attivo che richiede tempo, concentrazione e disponibilità ad accogliere ciò che l'altro dice. L'ascolto segnala accettazione verso l'emittente e lo agevola nell'esprimere tutte le informazioni e tutte le emozioni che in quel momento vuole comunicare.

Se il sentire è comune anche agli animali, l'ascolto è tipico dell'uomo. Si raggiunge una comunicazione efficace solo quando il destinatario passa dal semplice sentire all'ascoltare.

Analizziamo dunque le regole di un ascolto attivo ed efficace:

- L'ascolto attivo richiede tempo e concentrazione. Non si può ascoltare davvero se si è indaffarati in altro. Spesso le nostre comunicazioni avvengono al volo, di corsa, presi da altri faccende. L'ascolto deve essere attento, rivolgersi in una situazione calma e con tempi adeguati, bisogna eliminare i rumori fisici e mentali cioè pensieri e preoccupazioni, stare di fronte e guardarti negli occhi, perché gli occhi sono lo specchio della nostra interiorità, assumere una posizione attenta, eliminare possibili punti di interruzione come il telefono o altri persone.

- L'ascolto attivo è totale, non anticipa nel distorce ciò che viene detto. Spesso chi ascolta si lascia guidare dall'immaginazione e dall'intuito e tende a trarre conclusioni affrettate, oppure seleziona in base ai propri filtri le informazioni importanti, tralasciando altre ritenute trascurabili insomma ascolta a tratti, in modo frammentario e selettivo.

- L'ascolto attivo è empatico, si intende per empatia la capacità di entrare veramente in sintonia con le emozioni dell'interlocutore. L'ascolto empatico anche con il cliente coglie le parole, i pensieri, i toni emotivi, il significato personale, ma anche il significato che è sotto intento consapevole di colui che parla.

Per ascoltare in modo empatico è necessario mettersi nei panni dell'altro e coglierne i sentimenti e i pensieri, i problemi e le emozioni più nascoste. Ascoltare non soltanto cosa l'altro dice, ma come lo dice.

 

 

Per ascoltare in modo empatico è necessario mettersi nei panni dell'altro e coglierne i sentimenti e i pensieri, i problemi e le emozioni più nascoste. Ascoltare non soltanto cosa l'altro dice, ma come lo dice.

l'importante è dunque rimanere sintonizzati sulle informazioni e sulle emozioni dell'altro, senza passare a possibili consigli, soluzioni o interventi da proporre. Al termine di questo ascolto, sarà possibile riformulare con proprie parole il messaggio dell'interlocutore sia nei contenuti espressi sia nei sentimenti da lui vissuti, e dimostrargli cosi comprensione. Se l'altro si sente veramente capito, rilancerà la comunicazione e la relazione fra gli interlocutori verrà rinforzata positivamente.

 

 

 

 

 

SE AVETE DUBBI O NECESSITA' CHIAMATE, SARA' UN PIACERE ASCOLTARVI...CHIEDERE E' LECITO RISPONDERE E' CORTESIA!!